Paterson
Le parole scorrono
come a bordo di
autobus lungo viali ampi
come sogni
e poi stretti, senza
respiro – bloccate da
ingorghi di significati
di preoccupazioni, corrono
tra semafori gialli
tra la coscienza e
la destinazione
sempre vaga e lontana
e ad ogni fermata
ne scende qualcuna
ma mai abbastanza
le altre restano a bordo
pigiate le une alle altre
in fremente attesa del
loro momento, attente
a non saltare la fermata
convinte che arriverà l’attimo
in cui scenderanno insieme
alle altre
ed io guido l’autobus come posso
osservo le parole nello specchietto retrovisore
e so che alcune di loro
sedute di fianco
sono pronte a scendere mano nella mano
e altre
in sedili lontani tra loro
sole, ignorano che le farò presto
incontrare
e ogni tanto scrivo una poesia
per svuotare il bus
che sembra sempre troppo pieno
guido con calma, appena timoroso
che l’ultima fermata arrivi
prima
che l’autobus sia tutto
vuoto.
Marco Zangari © 2018
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