Troppo tempo libero a disposizione
Tutto questo scrivere
tutto questo non-senso
come andare per prati
in un giorno feriale
decidere di farsi odiare
dalla donna più bella
come cercare tra i rifiuti
con un sorriso in faccia
come ricordare vecchie pene
e farne aeroplanini
La notte inquieta, stanca
non ha molto da offrire
negli episodi di eclisse totale
quando non resta nessuna luce
quando non resta che dar fuoco
al foglio stesso
su cui stai scrivendo
E’ una ricerca affannosa
un orgasmo in contemporanea
una morte in diretta
ma
più spesso
è venire a patti
tra voglie auspicabili
e le schiumanti bassezze
dell’Essere in
sordina
Carezzare il proprio ego
come un gatto malmesso
dopo i calci che ha preso
nel vicoletto buio
Non si salva il mondo
nemmeno sé stessi
-il più delle volte
è troppo tempo libero
a disposizione
con carta e penna e
troppo poco di
tutto il resto
Non è comprendere, capire
separare, dare senso
-nove su dieci, si finisce solo
col confondere ancora di più
le acque oscure
in fondo al pozzo
Così
non resta che sedersi con
qualcosa da bere
e scriverci su
Così
quando sarà finita
potrò dire che
la fine
io
la conoscevo da un pezzo
e
ci giocavo.
Marco Zangari © 2002
www.marcozangari.it
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