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  A Circular Quay tirava un vento incredibile. Una scuola stava facendo un picnic sul prato, accanto al museo d’arte moderna. Tutti i bambini indossavano ridicoli cappelli con la veletta. Il Quay è una passeggiata che si appoggia pigra sull’acqua della baia di Sydney e lecca le gambe della città. Sulla sinistra c’è il ponte, a destra l’Opera House. Lo skyline coi grattacieli che riflettono il cielo blu elettrico non sembra nemmeno così orribile. Passai accanto a un uomo anziano con una camicia bianca molto larga che diceva alla moglie:...

In questo regno di sonni a metà parliamo una sola lingua fatta di parole che non conosciamo nelle quali crediamo fino a sera Abbiamo smesso, oltre quella porta, di essere persone adesso siamo solo anime in stand-by in attesa in attesa in attesa che un estraneo ci dica cosa succederà di tutte le cose che conosciamo E quando ci parlano di amore chiediamo solo cosa c’è per cena Quello che resta dal mondo di fuori sono foto troppo colorate erezioni improvvise e sedie vuote Anime in stand-by col destino portato da medici col viso indifferente come quello di dio Luci al neon, pillole, carrelli che passano e poi è di nuovo notte Alla fine realizzi che in questo regno dove le lacrime hanno ormai perso senso l’unica vera rivoluzione è un...

  I weekend e le vacanze l’allegria programmata i guai in offerta speciale il bello della diretta il furore sperperato in buongiorno le lenzuola fredde la luna piena tra le nuvole la tempesta a sorpresa i giochi per distrarci le ore da riempire i secondi da salvare le stanze piene di muffa le sigarette fumate male le pozzanghere di dolore i diluvi in attesa le auto che spariscono nella notte i pipistrelli che volteggiano le tasche piene e vuote le strade secondarie i vialetti umidi le stazioni affollate gli ultimi treni i rumori perduti i cespugli che si muovono qualcosa incombente su tutti noi.   Marco Zangari © 2017 www.marcozangari.it...

  La mezzanotte si avvicinava. Fosse stato Capodanno, avrei fatto come sempre –cioè chiuso in bagno ad evitare le labbra baffute di zie che non avevo mai visto in tutta la mia vita, e i volti rugosi decrepiti cadenti di vecchi zii che avevano lasciato la loro vita in qualche piega di quella loro pelle squamosa. Ma adesso era diverso. Per ingannare l’attesa, ne ordinai un’altra. Non c’era molto altro da fare, in quel bar per morti. Qualche vecchia scorreggia al tavolo, due o tre ragazzi che entravano e restavano...

  Ci senti, lassù? Abbiamo sbagliato non abbiamo fatto altro che sbagliare e cadere e farci piacere l’aver sbagliato e l’esser caduti dimenticando di averci creduto prima di aver bevuto -magari solo dopo- ignari di aver improvvisato sicuri di non esserci cascati -non noi, non stavolta non questa vita- e tutto quello che abbiamo temuto è tutto ciò che ci hanno insegnato e tutto quello che abbiamo perduto non lo abbiamo mai avuto nè forse mai voluto Quando lasceremo tutto questo dopo averlo solo assaggiato averlo appena annusato faremo finta di aver capito e andando via incollati al vetro del treno ci convinceremo di aver vissuto. Marco Zangari © 2016...

  che poi l’unica vita interessante l’unica accettabile è quella con la guerra subito fuori casa e qualche volta anche dentro il rumore di granate e mortai mentre fai la doccia il lampo delle esplosioni che illumina il tavolo durante la colazione la terra che trema, i boati tu che provi ad addormentarti per sognare la pace e scambiarla ancora per felicità e pace è pensare a cosa mangiare tra due cene è trovare il tempo per tagliarti le unghie è lunghe passeggiate senza missili o bombe è gioire solo quando trovi parcheggio -di una gioia piccola contenuta stanca quasi da armistizio.   Tratto da “Chi ha bisogno di Rivoluzione quando invece può andarsene al mare?” (2016), disponibile su www.marcozangari.it Marco...

  Lo schermo andava, come sempre. Acceso, giorno e notte, che pareva che nessuno si prendesse mai la briga di spegnerlo. Non sempre c’era qualcuno a guardarlo, ma questo era normale. Voleva dire che in casa c’era mio nonno. Ogni tanto aveva anche lui le sue botte di risparmio, quindi girava di stanza in stanza per spegnere luci, televisori, elettrodomestici –non importava che servissero o meno, bisognava risparmiare. Poi gli girava il boccino, e allora era capace di accendere e sintonizzare ogni apparecchio della casa su un unico canale,...

  Il pubblico ha questa grassa, moscia, sgradevole idea dell'Arte, la vede come fatta da tizi carini, puliti, intelligenti, con accenti francesi, tedeschi, soprattutto inglesi. Non sanno assolutamente che potrebbe essere fatta da un autista di autobus, da un bracciante o da un cuoco di fast food. Non sanno assolutamente da dove venga l'Arte. Viene dal dolore, dalla dannazione, dall'impossibilità. Dai colpi alle budella dell'anima. Viene dal restare bruciati e cotti e presi a botte. Viene dall'essere troppo vivi in mezzo a tanta morte. da una lettera di Charles Bukowski,...

(Questa storia è stata originariamente pubblicata su Hotel Morgana il 28 dicembre 2008. La storia integrale si può trovare su “Latinoaustraliana” (Nativi Digitali, 2015), disponibile in cartaceo e ebook su Amazon).   Non riesco a dormire. Mi giro, mi rigiro, poi vado fuori a pisciare. Una rana si è impadronita del bagno e non fa entrare nessuno, così si fa pipì fuori guardando le stelle (e stando attenti che nessun serpente ti morda il culo). In realtà è già quasi l’alba, lì dietro i campi di mango, un panorama che...

  Ad una certa temperatura corpi & anime tendono a sciogliersi in pozze irregolari di sogni, rimpianti, orgasmi e difetti fisici di nevrosi, pomeriggi infiniti, gioie momentanee ricordi così manipolati da essere ormai storie da raccontarsi la sera tardi dopo il sesso prima del resto I filosofi passano distratti accanto alle pozze vecchi sporcaccioni le fissano pazienti da balconi con serrande mezze chiuse alcune donne calpestano le pozze, distratte altre ci si specchiano e si aggiustano il trucco i preti le benedicono e vanno via i cronisti scrivono solo di quelle un po’ più larghe le coppie innamorate non ci fanno caso e i bambini ci infilano le mani dentro ne prendono manciate incuriositi e ignari e cominciano...