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I culi delle mamme bionde di fronte all’oceano sono tutto quello che ci siamo dimenticati indietro -chiare, rotonde tra la sabbia e l’abbandono di un giorno qualunque Come le scopate all’improvviso le risate per niente le chiacchiere tutta la notte quel certo odore di casa quel certo amore nella tempesta Tutto perso mentre le mamme bionde continuano a prendere il sole da sole e il cielo è solo blu che scompare. Marco Zangari © 2012  ...

Il suo corpo sta facendo tutto quello che avrebbe fatto, secondo il dottore, una volta arrivato all’ultimo stadio. In principio avrà difficoltà a camminare, Willie. Poi basta. Basta con cosa, dottore? Con tutto, Willie. Sarà la fine. E basta. Quindi morirà oggi. Entro poche ore, forse prima di mezzogiorno, di sicuro prima che scenda l’oscurità. Lo sa, lo sente come sentiva le cose ai vecchi tempi, quando sapeva subito se uno era a posto o era un verme. Parlavo di rivoluzionari nel mio ultimo post, e questo libro ne pone un...

Quando avevo 16 anni, i miei genitori mi fecero per Natale due regali particolarmente azzeccati. Il primo era una giacca di velluto nera molto scicchettosa (negli anni ’90 bastava poco per essere scicchettosi). Il secondo fu un libro. “Senza perdere la tenerezza”di Paco Ignacio Taibo II era una biografia iperdocumentata ed esaustiva (fin troppo) di Ernesto Guevara, detto il Che. Ogni tanto penso che questo fosse il regalo più sbagliato che potevano farmi, considerata la mia confusione totale di allora (su qualunque argomento, in qualunque direzione), e i rischi legati...

Guardatevi dagli esseri incapaci di vizi, poiche' non possono che annoiare con la loro insipida presenza. Di che cosa, infatti, potrebbero parlare se non di morale? E chi non ha superato la morale non ha saputo approfondire alcuna esperienza ne' trasfigurare i suoi crolli. Una grande esistenza inizia la' dove la morale finisce, perche' soltanto a partire da quel punto essa puo' rischiare tutto, tentare tutto. Ho sempre avuto un debole per la filosofia, pur non capendoci niente. Mi hanno sempre avvicinato quei passi oscuri, complessi, che vanno avanti...

  Non so se ci avete fatto caso, ma ogni volta che siamo a terra e qualcuno ci chiede come va –qualcuno a cui frega davvero, s’intende- rispondiamo sempre: così. C’è un implicito dietro quella singola parola, unita all’incertezza tra il voler dire e il lasciar perdere e parlare d’altro. E’ strano come riusciamo a definire tutto, ad avere una parola pronta per ogni situazione e stato d’animo, perfino un emoji che possa esprimere al volo o chiarificare il tono, ma quando si tratta di descrivere come ci sentiamo...

Telefono muto, buca delle lettere vuota, quanto al fax, da tempo non batteva ciglio. Il mondo dispiegava un cordone sanitario attorno a quelli che avevano avuto la forza di volere. Nel mio consueto, annuale pomeriggio di follia (soprattutto finanziaria) alla Feltrinelli di via del Corso a Roma, investo sempre qualche sudato euro in nuove uscite e nuovi autori, ai quali arrivo per sentito dire, perché hanno copertine o titoli intriganti (sì, a volte sono anch’io un prodotto del becero marketing), o per ispirazione divina (se il libro è bello)...

Anni e anni fa, mi capitava questa cosa. Succedeva dopo una serata fuori con gli amici. A quel tempo vivevo nella casa al mare, nel mio paesino Bucodiculo. Insomma, arrivavo davanti casa che erano già le due o le tre di notte, mettevo la freccia per girare, poi all’ultimo momento ci ripensavo e tiravo dritto. Non so perchè lo facevo. Ricordavo nitidamente di essermi messo in macchina stanco, assonnato. Mentre tiravo dritto, però, la stanchezza era scomparsa. Sapevo anzi che, se fossi andato a letto in quel momento, non...

Lei m’informa che raccontano delle cose su di me. Credevo m’avessero dimenticato. Io non vedo nessuno. Non leggo nulla. Non so. E non parlo. La mia vita è finita Lucie, il mio non è un esordio, è un epilogo nella letteratura, una cosa ben diversa –o piuttosto le mie vite, poiché insomma ne ho avute almeno tre o quattro ch’io sappia. Céline era uno scrittore tosto, che di sicuro ha vissuto anche più delle “tre o quattro vite” che si attribuisce in queste lettere. C’è il Céline soldato, il...

Dopo 3 mesi passati fuori, non appena arrivo all’aeroporto, supero gli agenti terrificanti e gentili, trascino il mio bagaglio fino all’auto nell’alba accartocciata e mi infilo nel traffico insonnolito, penso subito: Sydney, mi sei mancata. Mi è mancato il tuo traffico perfettamente incolonnato, giudiziosamente in attesa, quell’aria di santità che piomba su tutti noi in coda mentre radio show rumorosi esalano gag e rumori e canzoni che non dureranno fino alla meta, sentendoci santi al punto tale che puniremo mentalmente chiunque oserà trasgredire anche per sbaglio anche per un...

ogni tanto mi sento come se ogni anno fosse stato 100 guerre e ogni guerra mille battaglie mi sento che non è ancora finita che non finirà mai mi sento di stare qui a guardare la gente che esce dalla chiesa dopo la messa e toccarmi sentendomi in colpa sentendomi niente mi sento come se dovrei fare qualcosa mi sento come se non so cosa cazzo sia mi sento che questo malditesta mi ucciderà insieme a incubi umidi e notti col fucile puntato mi sento come se il mio capo ha ragione a dirmi cosa fare e a farsi succhiare dalle segretarie mi sento come se hanno ragione tutti mentre la messa finisce ancora una volta e loro possono tornare...