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Il mio vicino è venuto a vivere qui poco più di un anno fa. Sarebbe difficile definirlo per certo, dal momento che non lo vedo quasi mai. La casa in cui abito è una di quelle vecchie costruzioni da semi-periferia australiana, quelle che spuntano come i funghi e se ti distrai per un paio di weekend poi te le ritrovi sotto il naso all’improvviso. Le pareti di carta, il pavimento pieno di fessure, una mano di pittura data di fretta da una mano inesperta a coprire tutto. La...

L’Overlook Hotel è uno di quei luoghi in cui, che avessimo letto il libro o visto il film, mai pensavamo che saremmo tornati. Eppure, dopo 35 anni, è successo nuovamente. Mai dare niente per scontato, specie quando di mezzo c’è il Re. Nel 2012, infatti, Stephen King, dopo una consultazione via internet con i suoi fans –e un’idea che gli girava in testa da qualche anno- ha deciso di scrivere il seguito del leggendario “Shining”. Il compito, ovviamente, non era di quelli propriamente semplici. “Shining”, uscito nel 1977, ha venduto...

  Mi è venuto un pensiero l’altra notte, tra la quinta e la sesta birra. Mi è venuto da pensare che non dovremmo mai credere al nostro Presidente, al nostro Dio, al nostro Sistema di Rappresentanza, al nostro Idolo delle Masse, al nostro Grande Artista. Non per motivi ideologici, no, non per anarchie o ribellioni adolescenziali. Non dovremmo credergli perchè, anche se sono nostri, di noi non sanno niente. Non sanno una beata mazza di cosa ci passa per la testa una notte che non dormiamo, quando montiamo in macchina verso...

Questo è il racconto dell'incontro di due uomini bianchi, solitari, macilenti e abbastanza anziani, su un pianeta che andava rapidamente morendo. Kurt Vonnegut è folle. I suoi libri sono folli. Questo “Colazione dei campioni” (Feltrinelli) è, tra i suoi che ho letto, quello più folle. Non sembra nemmeno un romanzo, e forse non è nato come tale. Vonnegut diceva di averlo scritto un po’ qui e un po’ lì. Direi che si nota abbastanza. Il libro racconta, in termini estremamente generali, dell’incontro tra Kilgore Trout, scrittore di fantascienza sconosciuto ma destinato...

  Alla fine di tutte le strade del mondo mi troverai qui Mi troverai avvolto nei miei misteri insoluti, nelle mie sere pensierose mi troverai armato e nudo mi troverai Mi troverai qui dopo tanto vagare dopo tutte le strade ed avrai un cognome che li contiene tutti e così anch’io Mi troverai qui dove i tramonti sono senza importanza & bellissimi dove ogni notte barcolla dentro un’alba dove non esiste nessun dove Mi troverai qui ed io troverò te e se saremo fortunati abbastanza il mondo non ci avrà rubato tutto non ci avrà indurito troppo non avrà reso il nostro sonno solo otto ore di buio tra un dolore e l’altro Ma sarà rimasto qualche sogno come evaso fuggiasco ed in quel sogno continueremo ad...

  “Chi vive per troppo tempo in una grotta, disimpara a tacere” F. Nietzsche Al buio, le tue percezioni cambiano. E’ diverso da quando sei a letto e il sonno non viene. Qui senti la vita che scorre là fuori, le voci, i rumori della strada, hai perfino sentore del calore del sole. Il buio, allora, diventa solo tuo, una questione che devi risolverti da solo. E’ per questo che ti inventi dei pensieri che dal buio nascono, e forse lì finiscono. La maggior parte di noi finisce per vivere una vita...

È notte e i semafori sono gialli da un pezzo. Il traffico è finito e le macchine la gente le ragazze sono tutte da qualche parte. È notte e i palazzi dormono uno sull’altro, senza niente sapere. È notte, e c’è ancora tanta strada da fare. Ci fermiamo sul lungomare deserto. Tutti sono chiusi dentro macchine dai vetri appannati, macchine che si muovono sotto la luna e piano piano cantano la loro ninnananna al contrario ad un mondo che sbadiglia indifferente. Fa freddo, per strada. È nelle ossa, è nel cuore....

  voglio farti sedere versartene uno e cominciare a leggere a voce alta e voglio farti capire che le mie non sono poesie di carta ma vivono e respirano usano mezzi pubblici stappano birre evitano di rispondere al telefono hanno tic e sogni e cantano sottovoce quando nessuno le ascolta le mie poesie hanno barba lunga e jeans sdruciti girano con occhi assonnati e dicono troppe cose tutte insieme fanno l’amore hanno malditesta e manie e quell’ombra di salvezza in mezzo alle loro urla da pazzo alle due del mattino le mie poesie nascono in qualche modo e qualche volta non muoiono ma restano lì, dietro il vetro a vedere la pioggia cadere il sole creare nuove forme e tenere a bada un...

Premetto subito che il titolo kerouachiano serve per l’effetto drammatico: in realtà non stavo viaggiando, nè tantomeno sono solitario. Oggi però, per una serie di cause, mi sono trovato in centro a Sydney, con tutto il sabato davanti a me e niente da fare, e così ho deciso di farmi un giretto manintasca, a vedere un po’ cosa mi ero perso. In centro vado, e anche spesso (considerando che vivo ad una quarantina di minuti di treno da lì, e che sono un pigro militante), ma quasi sempre di sera....

  I giorni ti mettono in trappola ti convincono che resteranno giorni per sempre Invece diventano mesi e anni e poi ancora aria bianca che confonde tutto e mischia lustri e istanti I giorni ti mettono in trappola con le loro promesse gentili in mezzo alle urla dell’attimo del secondo, dell’istinto I giorni ti addormentano con la ragione, prima, e dopo col buonsenso ti vestono di mode ti ammazzano i silenzi ti coprono di domani finchè non dimentichi com’era com’è stato quando eri nudo I giorni ti mettono in trappola col loro poco per volta così poco da essere niente ma almeno è qualcosa -o questo è ciò che ti ripeti I giorni raccontano...