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  Tutto questo scrivere tutto questo non-senso come andare per prati in un giorno feriale decidere di farsi odiare dalla donna più bella come cercare tra i rifiuti con un sorriso in faccia come ricordare vecchie pene e farne aeroplanini La notte inquieta, stanca non ha molto da offrire negli episodi di eclisse totale quando non resta nessuna luce quando non resta che dar fuoco al foglio stesso su cui stai scrivendo E’ una ricerca affannosa un orgasmo in contemporanea una morte in diretta ma più spesso è venire a patti tra voglie auspicabili e le schiumanti bassezze dell’Essere in sordina Carezzare il proprio ego come un gatto malmesso dopo i calci che ha preso nel vicoletto buio Non si...

Scrivendo recensioni (soprattutto se a tempo perso, raccontandole al proprio ombelico) il rischio è sempre lì dietro l’angolo: quello di trovarsi a stroncare un autore popolare. Come ti permetti tu, PincoPallino, osar dire qualcosa contro Xxx Yyy? Ma sai quanta strada devi fare per arrivare lì dov’è arrivato/a lui/lei? È chiaro che la tua è solo invidia, torna nell’oscurità astiosa dalla quale provieni, sciocco! L’ho letto davvero in giro, non scherzo. Ciò presuppone che per poter criticare un autore conosciuto tu debba diventarlo a tua volta, sennò zitto e...

Sì. Dimenticheranno. È il nostro destino, non ci si può fare nulla. Ciò che a noi sembra serio, significativo, molto importante, col passar del tempo sarà dimenticato o sembrerà irrilevante. Ed è curioso che noi oggi non possiamo assolutamente sapere che cosa domani sarà ritenuto sublime, importante e che che cosa meschino, ridicolo. E la nostra vita, che oggi viviamo con tanta naturalezza, apparirà col tempo strana e scomoda, priva di intelligenza, non sufficientemente pura, forse addirittura immorale. Anton Cechov Comincia così “Gli anni” (L'Orma), il romanzo della scrittrice francese...

  Una volta a Pasquetta eravamo invitati in un posto noioso con gente noiosa, quindi siamo usciti, abbiamo comprato una cassa di Heineken, e tutto quello che ricordiamo è che la padrona di casa aveva fatto sapere che da lei non avremmo più messo piede. Un’altra volta eravamo vicino al mare, avevamo un frigo con 100 birre e delle ragazze carine che sapevano ballare e avevano culi sodi. Ci siamo divertiti, prima di finire a vomitare nella spiaggia al tramonto. Romantico, a modo suo. A Roma col mio compare avevamo provato...

Il libro comincia con un viaggio, e finisce con un altro viaggio. La persona che viaggia è Leo, il protagonista, che altri non è che l’autore, Pier Vittorio Tondelli. Per gli amici, Pier. E lui, Tondelli, ti viene subito da chiamarlo Pier. Forse aveva ragione il giovane Holden: un libro vale qualcosa solo se, una volta finito, ti viene voglia di chiamare al telefono l’autore. Personalmente, un colpo di telefono gliel’avrei fatto volentieri. Però Pier è morto, poco dopo questa libro, e anzi già in questo libro la morte ha...

  Anni e anni fa, mi capitava questa cosa. Succedeva dopo una serata fuori con gli amici. A quel tempo vivevo nella casa al mare, nel mio paesino Bucodiculo. Insomma, arrivavo davanti casa che erano già le due o le tre di notte, mettevo la freccia per girare, poi all’ultimo momento ci ripensavo e tiravo dritto. Non so perchè lo facevo. Ricordavo nitidamente di essermi messo in macchina stanco, assonnato. Mentre tiravo dritto, però, la stanchezza era scomparsa. Sapevo anzi che, se fossi andato a letto in quel momento, non...

  «Quale…» «Quale cosa?» «Scusi, intendevo…» «Dica, dica pure» «Sì ma qui… insomma, non le sembra che…» «Cosa? Si fa dei problemi? Parli, chieda in tranquillità» «D’accordo… uhm… volevo chiederle, se posso, qual è il suo libro preferito…» «Davvero lei comincia così? Ogni volta?» «Va bene… ehm… riguardo la sua produzione, volevo sapere…» «Produzione?» «Sì, produzione» «Bella questa, produzione… me la devo segnare…» «Insomma, ma vede che anche lei, però!… Bene, faccia lei, visto che non le piacciono le mie domande…» «Questo mi sembra un punto interessante» «Quale, scusi?» «Quello che non mi piace» «Proviamoci allora… qual è un libro che proprio non le è...

000000000Eravamo cresciuti con i film americani, con i libri americani, con la cultura americana. Che tu lo voglia o no sei cresciuto qui, chiudi gli occhi e sei in America. La Ruote 66, Steinbeck e i viaggi sognando la California. Kerouac e le sue strade. I western, i fagioli nel deserto. Quante volte li avevamo già mangiati i fagioli nel deserto? L’America non è solo un continente. Non è la terra, le rocce, le spiagge, le sequoie. L’America è un immaginario collettivo, è un lungo sogno che ha...

  Senza neanche capire come, “Latinoaustraliana” ha soffiato le sue prime sei candeline – una per ogni mese passato dalla sua pubblicazione. Lo scorso settembre, per chi fosse arrivato solo adesso, ho pubblicato il mio primo romanzo - che come suggerisce il titolo, ha qualcosa a che fare con il Paese dal quale mi trovo a scrivere adesso. Il libro, pubblicato dalla Nativi Digitali di Bologna in formato ebook, ha visto appunto la luce il 2 settembre 2015, anche se era stato presentato già qualche giorno prima a Messina. Potrei perdermi...

  Tutto così, come mi viene. Stare a Big Sur significa sveglia tardi, occhieggiare il mattino là fuori, vedere se il mare è agitato, come il vento fa piegare gli ulivi della campagna. Significa nessun rumore, cielo blu e sole, significa fare quello che ti pare delle tue ore, del tuo oggi, del tuo domani e del tuo dopodomani. Significa sedere e riuscire a vedere un monte Hozomeen, lontano, che guarda come se tutto questo fosse solo uno scherzo. Davanti al monte Hozomeen ho seppellito un gatto. Era morto proprio nel...