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Ogni ora è

 

Ogni ora è
scendere nell’inferno
della mia mente
tra mosche, marcio, vermi
colpi di stato tra
eserciti- fantoccio
lo scarico intasato dai
rimorsi
una donna che urla alla finestra
cani ammattiti di rabbia
che si mordono le ferite
per terra foto mezze sciolte
mezze bruciate
colorate
di me, di altri
di personaggi mai davvero
esistiti
e un vento caldo che sale dal
basso
portando con sè
tutti i pianti mai fatti
tutte le urla taciute
un seno gigante & un sospiro
e un cassetto di poesie
pieno di fogli bianchi

rivolo, gorgoglìo, buio
occhi di fumo
buio
rumore di acqua, qualcosa che
sbatte
buio
e io lì, perduto
timido e stanco, come il
primo giorno
-io che barcollo come da
copione
che mi studio per bene
tutte le mie cadute
-io con gli occhi chiusi
che mi guardo
-io con le gambe stanche
che mi seguo
-io con i miei déi morti
che non mi credo
-io dentro quel fuoco
quel buio, quel tunnel
che un po’ tampono la ferita
e un po’ ne bevo il
sangue
e mi ubriaco
-io innamorato
ma non di me stesso
-io che muoio da dietro
e poi ci rido sopra
-io che trovo e non so nemmeno
cosa cercavo
-inutile, maledetto
in fuga
i pantaloni che cadono
il bordo
il fondo
eutanasia anticipata
foglie che si muovono
e primo freddo

Nella panchina più isolata
mi siedo
dolente
e lascio che i pensieri
si accumulino sulle grate
sul filo spinato
sui cocci di bottiglia
lascio che la spazzatura si
accumuli davanti
alla porta
buio fruscìo buio
nuvole scure e
trattenere il fiato
-i pensieri che si addormentano
in un parco
i pensieri sotto un ponte
pensieri di pozzanghera
-io seduto, io testa bassa
io voglia di sigaretta
io che forse ce l’ho fatta
io che li ho imbrogliati
sulla mia voglia di gente
io che avevo bisogno di dormire
-minacce di pioggia
-lascio che i piatti si accumulino
nel lavello
lascio che i pensieri si blocchino
nelle reti
nei fili elettrici
nelle ultime ore della notte
-oltre l’albero, oltre il palazzo
c’è un tutto che
non conosco

Lascio che la mia pelle
si secchi, muoia e cada
e quando me ne accorgo
è tardi
è troppo tardi
-voce nel buio
altra strada in salita
vermi e femmine di topo e
documenti da recuperare
-lascio che i pensieri si
facciano cannibali con
coscienze delicate
lascio che i fogli si
accumulino
sul tavolo
mentre i giorni perdono anni
e i miei sogni
sono ombre anoressiche
che mimano una vita al
secondo
-Dio mi perdoni ma
nell’inferno della mia mente
non c’è posto
per nessuno di noi
due.

 

Marco Zangari  © 2008

www.marcozangari.it

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