Scrittore Latino Australiano | Marco Zangari
Scrittore italiano emigrato a Sydney, autore di Latinoaustraliana, che racconta la vita dei giovani italiani trasferiti in Australia in cerca di lavoro.
864
home,paged,page-template,page-template-blog-large-image-simple,page-template-blog-large-image-simple-php,page,page-id-864,paged-13,page-paged-13,,qode-title-hidden,qode_grid_1300,qode-content-sidebar-responsive,transparent_content,qode-child-theme-ver-10.0,qode-theme-ver-10.0,wpb-js-composer js-comp-ver-4.12,vc_responsive

  Le case vuote vicino al mare è dove il tempo va ad arrugginire con un odore di vecchie stazioni ferroviarie gli abbracci perduti tra la polvere e la salsedine che si attacca ai ricordi I vecchi della zona raccontano sempre le stesse storie che si infrangono una dopo l’altra sulla riva deserta Le case vuote assorbono il sole e poi cigolano tutta la notte rompendo quel silenzio di grilli e vento Sono barche che non hanno mai preso il largo o sono tornate da un giro intorno al mondo per cantare un’ultima canzone anche se nessuno è più lì per ascoltare Per trovare il loro posto in questo piccolo tempestoso infinito.   Marco Zangari © 2018 www.marcozangari.it Pagina Facebook: Marco Zangari  ...

  Il coraggio lo trovi in posti che non ti saresti aspettato -in terapia intensiva quando si spengono le luci in auto solitarie che vagano fino all’alba in due genitori che si tengono per mano in aeroporto nelle fermate del bus alle undici di sera nelle liti evitate nei cazzotti ad un muro nei sorrisi quando non c’è niente per sorridere nelle ultime sigarette di un giorno troppo lungo negli abbracci ricambiati nelle lotte che nessuno sa nelle stanze e nelle celle fuori dalle sale operatorie nelle strade gelide -ovunque ci ricordiamo che siamo deboli ed esposti che siamo distruttibili che siamo nonostante tutto ancora umani.   Marco Zangari © 2018  www.marcozangari.it Pagina Facebook: Marco Zangari  ...

  La sera che tornai dall’ospedale era come se tornassi a questa casa per la prima volta Camminai piano per il vialetto un occhio aperto e l’altro no finché arrivai alla porta Entrai, inspirai a fondo e accesi tutte le luci visitando ogni stanza come se fosse la mia famiglia lontana Avevo dieci chili in meno segni di flebo in tutto il corpo Non smisi mai di sorridere Poi mi sedetti in giardino guardando da fuori la casa illuminata Era una notte gelida Lasciai porte e finestre aperte lasciai che animali e insetti entrassero e che quelle luci rischiarassero tutto Chiusi anche l’altro occhio.   Marco Zangari © 2018  www.marcozangari.it Pagina Facebook: Marco Zangari  ...

  Sulla Freeway non si vede niente. Colpa della pioggia. Non ha smesso un attimo, da quando siamo partiti. Un giorno poco australiano, ma in qualche modo ci sta con quello che stiamo facendo. Fred è alla guida. Mike, il figlio, è dietro che dorme. Ieri è tornato alle quattro. Lavora ad un pub, e ancora ha addosso la puzza di birra vecchia e sudore. Il deodorante, per fortuna, fa il suo dovere. Siamo in viaggio da due ore sotto la pioggia martellante. Quando vede il cartello che indica l’uscita per...

  Ci ha fregato che eravamo gli ultimi ventenni liberi che eravamo i primi alla cui libertà avevano messo un prezzo Ci ha fregato che quella libertà l’abbiamo coltivata con cura, con rabbia fino a perdere tutto il raccolto E ora ora che ci avviciniamo ai quaranta che abbiamo speso quei soldi per niente guardiamo quel campo ormai arido e ci chiediamo distrattamente se per caso sia edificabile.   Marco Zangari © 2018  www.marcozangari.it Pagina Facebook: Marco Zangari Disegno di Giancarlo Privitera ©...