Scrittore Latino Australiano | Marco Zangari
Scrittore italiano emigrato a Sydney, autore di Latinoaustraliana, che racconta la vita dei giovani italiani trasferiti in Australia in cerca di lavoro.
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  Cara M. come siamo messi a ricordi? Io bene, nel senso che ne ho tanti, fin troppi, ma ormai ho una sorta di filtro che mi permette di lasciar fuori quelli più dolorosi e lasciar passare tutti gli altri. Ogni tanto me ne perdo anche qualcuno buono, lo so, ma è il prezzo da pagare. Tra quelli che sono rimasti, c’è quel pomeriggio di 6 anni fa. Avevo appena iniziato il mio nuovo lavoro ed ero stato mandato a fare la mia prima intervista radiofonica ufficiale. Per tutta la strada...

  Un giorno le mie poesie finiranno in fondo a ceste delle frutta e chiavi di casa fogli volanti persi tra i cassetti nuvole di una tempesta a cui nessuno fa caso Versi pessimi e frasi riuscite andranno tutti nella riciclabile in bidoni svuotati da uomini col pensiero del mutuo e foto di tette nel telefonino a rischiarargli la giornata Qualcuno guarderà a quei quaderni come erezioni insoddisfatte del sabato sera a sbadigli del lunedì mattina dimenticandoli alla prossima notifica L’immortalità dell’arte è come quella della carne un grande bluff a cui crediamo finchè ci conviene farlo Io continuo a bluffare nelle ore prima dell’alba piazzando scommesse grandiose e inutili con l’aria di chi sa...

  Scrivere, nell’ipotesi migliore, è una vita solitaria. Lo scrittore cresce nella sua statura pubblica, mentre nasconde la sua solitudine e spesso la sua opera si deteriora. Perché fa il suo lavoro da solo e se è uno scrittore abbastanza bravo deve affrontare ogni giorno l’eternità o la mancanza di essa. Per un vero scrittore ogni libro è un inizio nuovo in cui tenta di raggiunngere qualcosa che è irraggiungibile. Deve sempre tentare qualcosa che non è mai stato fatto o altri hanno tentato senza riuscire… Ho parlato troppo...

  tempo che cambia in una notte vento di burrasca in coperta e su me col motorino il casco come uno scafandro mi immergo in un acquario di nuvole che corrono e auto ferme agli incroci da dentro lo scafandro vedo strane creature che bevono caffè che fissano appuntamenti che progettano pranzi credendosi immortali mentre il mare gonfia e urla onde di risacca contro il ponte ed io ci corro dentro cavalcando il 125 come fosse Ronzinante come tappeto volante come la Poderosa del Che e Mial come nave spaziale tra il traffico delle otto dentro quello scafandro canto seguendo il ritmo dell'oceano e bestemmio e rido e penso a giornate di sole evaporate e...

(Questo articolo era stato scritto in origine per il ventennale, nel 2012, e pubblicato su Hotel Morgana)   Mercoledì saranno trascorsi 20 anni esatti dall’attentato a Giovanni Falcone e la sua scorta. Sono sicuro che per il ventennale tutti tireranno fuori i fazzoletti e qualche frase retorica, un piccolo ricordo, una banalità loffia e due e tre promesse che si perderanno nel vuoto dei prossimi 20 anni. Immagino che le foto di Falcone siano dappertutto, trasformate in gadget e magliette e foto ricordo –che suonano un po’ strane, visto che a...