Scrittore Latino Australiano | Marco Zangari
Scrittore italiano emigrato a Sydney, autore di Latinoaustraliana, che racconta la vita dei giovani italiani trasferiti in Australia in cerca di lavoro.
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  Il cielo era sempre di un grigio malato, irreale, tanto da sembrare una cupola, o una di quelle bocce con dentro case disegnate e neve finta. Invece delle case disegnate, la colonna si muoveva in un panorama spoglio, brullo. Pochi alberi si frapponevano tra il gruppo che avanzava e l’orizzonte, che andava a perdersi dove l’occhio non poteva arrivare. L’aria stessa sembrava in attesa, come se dovesse piovere da un secondo all’altro ma poi non pioveva mai –e di quella pioggia tutti, per qualche motivo, sembravano aver bisogno. Bill Myer...

No, quella che mi fa veramente paura è la gente che beve come oro colato le parole dei tipi come Aoki, che ci crede incondizionatamente. Le persone che si lasciano incantare, che seguono in massa qualcuno che non produce niente, non capisce niente, ma parla bene, in maniera persuasiva. A queste persone non passa neanche per l’anticamera del cervello che potrebbero sbagliarsi. Non riescono neanche a immaginare che possono ferire qualcuno irreparabilmente, senza motivo. Non si assumono la minima responsabilità degli effetti della loro condotta. Sono loro, quelli...

Ogni tanto, quando incontro qualcuno che ha letto il mio “Latinoaustraliana” –un fenomeno a metà tra gli unicorni e la pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno- capita che mi chiedano: oggi lo riscriveresti nello stesso modo? Che domande, verrebbe da dire. Chiaro che uno scrittore cresce, cambia, si evolve, si fissa, impara, dimentica, si trova o si perde. "Latinoaustraliana" è stato scritto tra il 2008 e il 2010, quindi sono passati sette anni. Un autore non dovrebbe ripetersi mai, dovrebbe mirare a crescere, bla bla bla. Forse dovrei dire tutte queste...

    quando ero giovane immaginavo il palazzo dove stavo abitato da tutti gli scrittori che mi aiutavano a vivere facendomi dimenticare della vita -in una stanza sul retro John Fante si muoveva in circolo furiosamente disperatamente sempre aspettando Camilla da quel balcone ingombro di carte appallottolate -Pirandello metteva su il caffè la mattina presto poi si infilava in bagno per evitare Saroyan & il suo insulso chiacchierare di favole & sole -a Céline bisognava passarlo da sotto la porta solo le sue donne potevano entrare -Hemingway spuntava per pranzo portando pesci & storie difficili da credere -tutti a tavola con Miller che chiedeva prestiti alle pance piene e sognava solo di fuggire -nella stanza accanto Kerouac e gli altri tenevano la musica alta e riuscivano a far incazzare tutti essendo...

  nessuno scrive poesie di lunedì sera nessuno fa rivoluzioni con il malditesta nessuno si aspetta un sorriso nel treno verso casa   nessuno immagina mai la pioggia quando c’è il sole   e viceversa.     Marco Zangari © 2017...