Scrittore Latino Australiano | Marco Zangari
Scrittore italiano emigrato a Sydney, autore di Latinoaustraliana, che racconta la vita dei giovani italiani trasferiti in Australia in cerca di lavoro.
864
home,paged,page-template,page-template-blog-large-image-simple,page-template-blog-large-image-simple-php,page,page-id-864,paged-26,page-paged-26,,qode-title-hidden,qode_grid_1300,qode-content-sidebar-responsive,transparent_content,qode-child-theme-ver-10.0,qode-theme-ver-10.0,wpb-js-composer js-comp-ver-4.12,vc_responsive

  se non è la stanchezza è la macchina che non parte se non è la macchina sono i casini con la tua donna se non è la tua donna è l’eccesso di lavoro o la mancanza di lavoro o il lavoro se non è il lavoro è l’otturazione ai denti da rifare o quella strana macchia che ti devi ancora far controllare se non è la macchia sono le telefonate che devi ancora fare se non sono le telefonate è il mal di vivere che provi a curare quando tutto intorno è notte se non è il mal di vivere sono mille pensieri quotidiani come una nuvola spezzettata in tanti piccoli, ostinati temporali che...

  Premessa necessaria: a settembre saranno dieci anni dal mio arrivo in Australia. Nessuno mi ci ha costretto nè tantomeno mandato. Sarei potuto tornare indietro in qualunque momento –come in effetti ho realmente fatto, ad un certo punto. Ho passato la fase della luna di miele con Oz, quella della nostalgia struggente del Belpaese, quella della repulsione italica e quello dell’insofferenza australiana. Alla fine ho raggiunto un mio equilibrio. Come dice Paul Valery: “Mi sono amato, mi sono odiato, e poi siamo invecchiati insieme”. Non passo il tempo sui gruppi Facebook...

È stato un periodo disordinato, frammentato, con spazi ristretti e scatti di corsa. Per questo, l’unica lettura possibile sono stati i racconti, da masticare tra una fuga e un ritorno, in attesa, tirando il fiato. La Minimum Fax è una delle mie case editrici preferite, con una cura e una ricerca nei suoi prodotti che creano un risultato spesso di qualità. Per questo mi sono fidato nella lettura dell’antologia “L’età della febbre”, che riuniva tutte le voci più innovative e importanti under 40 (fa un po’ strano pensare che...

il punto non è le domande che mi fai ma le risposte che mi appiccichi addosso lo so, dico sempre -è una lunga storia- e con questo intendo tutto a quel punto mi tuffo nel bicchiere sperando di cogliere la visione di com’è la vita su una spider con altre persone giugno, il mare e occhiali da sole -com’è, su quelle barche che non saprei nemmeno portare -com’è, in quelle teste senza alcun pensiero se non –prossimo pasto prossima cagata andare al lido venerdì sera- -com’è, quando ti hanno sistemato tutte le buche per strada e devi decidere solo con che auto correrci sopra -com’è, in quei viaggi per pochi quei locali per pochi anche se...

(L'O.P.G. -Ospedale Psichiatrico Giudiziario- aveva preso il posto degli antichi Manicomi Criminali. NdA)   Avevamo tutti una famiglia, bella o brutta. Avevamo degli amici. Qualcuno di noi aveva anche un amore. Una volta superato quel cancello non avevamo più niente, esattamente come tutti gli altri. Natale era il periodo che ricordo meglio. C’era spesso il sole. A volte sembrava quasi primavera, ma poi l’inverno tornava bruscamente a riempire di gelo le stanze piene di polvere e i vialetti del cortile. Partivo da casa e facevo apposta una lunga deviazione per poter vedere il...