Scrittore Latino Australiano | Marco Zangari
Scrittore italiano emigrato a Sydney, autore di Latinoaustraliana, che racconta la vita dei giovani italiani trasferiti in Australia in cerca di lavoro.
864
home,paged,page-template,page-template-blog-large-image-simple,page-template-blog-large-image-simple-php,page,page-id-864,paged-28,page-paged-28,,qode-title-hidden,qode_grid_1300,qode-content-sidebar-responsive,transparent_content,qode-child-theme-ver-10.0,qode-theme-ver-10.0,wpb-js-composer js-comp-ver-4.12,vc_responsive

Telefono muto, buca delle lettere vuota, quanto al fax, da tempo non batteva ciglio. Il mondo dispiegava un cordone sanitario attorno a quelli che avevano avuto la forza di volere. Nel mio consueto, annuale pomeriggio di follia (soprattutto finanziaria) alla Feltrinelli di via del Corso a Roma, investo sempre qualche sudato euro in nuove uscite e nuovi autori, ai quali arrivo per sentito dire, perché hanno copertine o titoli intriganti (sì, a volte sono anch’io un prodotto del becero marketing), o per ispirazione divina (se il libro è bello)...

Anni e anni fa, mi capitava questa cosa. Succedeva dopo una serata fuori con gli amici. A quel tempo vivevo nella casa al mare, nel mio paesino Bucodiculo. Insomma, arrivavo davanti casa che erano già le due o le tre di notte, mettevo la freccia per girare, poi all’ultimo momento ci ripensavo e tiravo dritto. Non so perchè lo facevo. Ricordavo nitidamente di essermi messo in macchina stanco, assonnato. Mentre tiravo dritto, però, la stanchezza era scomparsa. Sapevo anzi che, se fossi andato a letto in quel momento, non...

Lei m’informa che raccontano delle cose su di me. Credevo m’avessero dimenticato. Io non vedo nessuno. Non leggo nulla. Non so. E non parlo. La mia vita è finita Lucie, il mio non è un esordio, è un epilogo nella letteratura, una cosa ben diversa –o piuttosto le mie vite, poiché insomma ne ho avute almeno tre o quattro ch’io sappia. Céline era uno scrittore tosto, che di sicuro ha vissuto anche più delle “tre o quattro vite” che si attribuisce in queste lettere. C’è il Céline soldato, il...

Dopo 3 mesi passati fuori, non appena arrivo all’aeroporto, supero gli agenti terrificanti e gentili, trascino il mio bagaglio fino all’auto nell’alba accartocciata e mi infilo nel traffico insonnolito, penso subito: Sydney, mi sei mancata. Mi è mancato il tuo traffico perfettamente incolonnato, giudiziosamente in attesa, quell’aria di santità che piomba su tutti noi in coda mentre radio show rumorosi esalano gag e rumori e canzoni che non dureranno fino alla meta, sentendoci santi al punto tale che puniremo mentalmente chiunque oserà trasgredire anche per sbaglio anche per un...

ogni tanto mi sento come se ogni anno fosse stato 100 guerre e ogni guerra mille battaglie mi sento che non è ancora finita che non finirà mai mi sento di stare qui a guardare la gente che esce dalla chiesa dopo la messa e toccarmi sentendomi in colpa sentendomi niente mi sento come se dovrei fare qualcosa mi sento come se non so cosa cazzo sia mi sento che questo malditesta mi ucciderà insieme a incubi umidi e notti col fucile puntato mi sento come se il mio capo ha ragione a dirmi cosa fare e a farsi succhiare dalle segretarie mi sento come se hanno ragione tutti mentre la messa finisce ancora una volta e loro possono tornare...