Scrittore Latino Australiano | Marco Zangari
Scrittore italiano emigrato a Sydney, autore di Latinoaustraliana, che racconta la vita dei giovani italiani trasferiti in Australia in cerca di lavoro.
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  Le poesie di mezzo sono quelle delle mezz’ore che avanzano tra ore cariche di nuvole & pensieri Sono quelle dei panorami rubati alle finestre degli uffici delle fabbriche delle sale d’aspetto Sono quelle di quando alzi distrattamente lo sguardo dallo schermo e vedi qualcosa che nemmeno credevi fosse lì Quelle di quando dai un bacio non programmato quando ricevi un abbraccio non richiesto Di quando guardi fuori smettendo di fare qualsiasi altra cosa Di quando smetti di ascoltare gli altri per ascoltare finalmente quel che hai dentro Per mezz’ora.   Marco Zangari © 2023...

Mi siedo di fronte al cielo blu con le sue nuvole bianche e stendo il solito schermo srotolandolo fino all’orizzonte e su quello schermo proietto il cielo che mi sento dentro Ed il panorama diventa tempesta che allaga tutto pioggerella fitta che inzuppa senza fretta qualche volta sole accecante di altre mattine lontane Ed il cielo diventa casa dall’altra parte del mondo diventa ricordi coi loro odori di terra marcia a settembre e venti d’estate si fa paura del futuro e progetti da aprire il cuore Poi nelle domeniche migliori riesco a riavvolgere lo schermo a riporlo insieme a penne e diari e mappe e finalmente vedo il cielo per quello...

Se potessi mi porterei dietro le pietre e i sassi l’acqua verde del mare dopo la tempesta quella trasparente di quando tira scirocco mi porterei l’indolenza del dopopranzo l’abbraccio da dopoguerra l’odore dei sentieri intrisi di sale le spiagge deserte di settembre quelle golose delle notti d’estate mi porterei il ciabattare verso casa, dopo il mare quei tramonti di fine estate la vista delle isole e del sorriso di mia madre mi porterei anche i guai e i problemi che non sembrano mai mancare anche se sono sempre gli stessi e ne parliamo con nuove parole mi porterei la confortevolezza delle tradizioni degli amici che ti dicono tutto sempre con le stesse espressioni mi...

Come poggiare una boccetta d’inchiostro su un fazzoletto e anche se la boccetta è perfettamente chiusa ritrovare poi il fazzoletto completamente intriso d’inchiostro E in quell’inchiostro ritrovare le parole che non riesco a scrivere che non trovo per parlarne che lasciano il volto a dire quel che io non so più dire E questo volto ritrovarlo assorto a osservare il cielo che pare d’un solo colore ad ascoltare suoni dal balcone che sembrano tutti sottovoce o troppo forti comunque distanti Ed in quel balcone restare per ore gesti lenti occhi pesanti tempi sospesi ed il telefono spento di quando non voglio che nessuno mi rompa i coglioni e desidero che me li rompano Di quando non so spiegare come mi sento quando mi sento...