Scrittore Latino Australiano | Marco Zangari
Scrittore italiano emigrato a Sydney, autore di Latinoaustraliana, che racconta la vita dei giovani italiani trasferiti in Australia in cerca di lavoro.
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    Onde che lasciano segni dai contorni confusi a lambire impronte nette precise di amicizie che partono da troppo lontano e finiscono per perdere la rincorsa Onde che cancellano le impronte Onde che portano a riva il profumo forte e dolciastro di ragazze pelle liscia di ragazze mani sorprese di ragazze che non sarebbero rimaste ragazze a lungo ma non lo sapevamo e loro forse sì Onde che ora scoprono ora celano scogli improvvisi, neri, lucidi a rompere la superficie a sposare le tempeste Onde che vanno avanti e indietro avanti e indietro per inerzia costruendo cancellando estate e inverno fino a cadere a cedere al peso indifferente di tutte le altre onde.   Marco Zangari © 2016  www.marcozangari.it Pagina Facebook: Marco Zangari ...

  Gli ombrelloni che si richiudono uno dopo l’altro sotto un cielo ostinato puntuale solo nelle tempeste e che ora promette pioggia di quella che fa fuggire verso le auto parcheggiate di quella che allaga e fa respirare i campi che crea e distrugge che bagna in tutte le direzioni volti in cammino incerti agli incroci e che rende difficoltosa e quasi nasconde auto cariche di valigie e mobili e ricordi di casa verso una nuova casa oltre la tempesta Nell’aria umida che fa impazzire le mosche e redimere gli uomini sotto un cielo d’apocalisse domenicale una coppia giovane avvinghiata si scambia senza fiato i baci di un’estate che finirà al cadere delle prime gocce. Marco Zangari © 2016 www.marcozangari.it Pagina Facebook: Marco Zangari   ...

Strade di cittá d’agosto poche auto, tutte dirette altrove e dentro ogni auto una speranza di un’ora un sogno di vino una brezza in questa notte immobile Strade di cittá d’agosto universo in sospensione tregua sudore e sveltine di pace Strade di cittá d’agosto con le sue dolci bugie notturne che perfino i barboni sembrano andati in vacanza Strade di cittá d’agosto ed io, vagabondo immemore a calpestare la polvere di questo deserto di neon, bar vuoti semafori spenti e un’ultima birra prima di andare via. Questa poesia è tratta da “Chi ha bisogno di Rivoluzione quando invece può andarsene al mare?” (2016, disponibile su prenotazione a info@marcozangari.it). Fotografia di Michelangelo Restuccia  ...

Inizio folle. L’andare via per ricaricare le batterie, andare andare per non farsi mai beccare. Il senso di pace, prima ancora che di avventura, nel lasciarti dietro le città e i paesi e restare solo con la linea bianca della strada, il sole, le nuvole che vanno e vengono, e vaghi nomi di luoghi che hai già sentito da qualche parte. Pace, come tornare a fare quello che ti riesce meglio. Nuotare nel tuo elemento. Non farti prendere mai. Strade deserte come scollegate dalla realtà. Il destino che sembra lasciarti ai tuoi...

La incontravo alla fine di ogni estate. Ogni volta fino all’ultimo non sapevo se lei sarebbe stata lì ad aspettarmi. Se addirittura si potesse ricordare di me. Tornavo in Sicilia, nella mia vecchia città, e provavo a dimenticarmi di lei per qualche settimana. Era facile, quando era estate e vedevi il mare dalla tua finestra. Lì a Roma non c’era il mare. Ma era anche vero che lì in Sicilia non c’era lei. Così tornavo, fedele e illuso, sudato e bastardo, tornavo ogni volta. Tornavo da lei che aveva continuato a...